La chiesa di Peaio
Ultima modifica 5 agosto 2024
Chiesa della SS. Trinità, S. Rocco e S. Sebastiano
La prima cappella nota a Peaio risale al 1533, tuttavia la dedicazione dell’attuale chiesa di Peaio alla SS. Trinità e ai santi Rocco e Sebastiano è avvenuta il giorno 23 settembre 1659, come ricorda la lapide posta al di sopra del portale di ingresso. La chiesa ha subito in seguito un radicale restauro nel 1759, ma a partire dagli anni quaranta dell’Ottocento si avvertì la necessità di intervenire sull’edificio divenuto insufficiente alle esigenze per l’aumentato numero di abitanti della frazione. Si studiò quindi un primo progetto di ampliamento che consisteva, sostanzialmente, nell’aggiunta di una campata nella parte anteriore, l’idea venne però presto abbandonata. Nel marzo del 1855 l’ingegnere civile Serafini presentò alla Deputazione un nuovo progetto che questa volta – con qualche aggiustamento - sembrò adatto a rendere la Chiesa “più comoda per tutti gli abitanti di Peaio e ridotta in forma conveniente”.
Si decise quindi di intervenire con la demolizione della vecchia zona absidale, l’allungamento della navata e la costruzione di nuovo presbiterio separato dal corpo centrale dell’edificio da una balaustra pilastrata.
Ottenuta l’approvazione delle autorità superiori, i lavori furono appaltati il 17 ottobre 1855 a Bortolo Marchioni. Si trovarono presto i soldi per effettuare anche un’altra parte del progetto del 1855 che era stata accantonata per mancanza di fondi: la costruzione di una nuova sacrestia addossata alla chiesa a meridione, lasciando così alla vecchia sacrestia il ruolo di accesso al campanile.
Nel 1859 fu dunque redatto il progetto di completamento che prevedeva il rifacimento della parte terminale del campanile (castello della campana e tetto), la sistemazione delle porte e delle finestre e la costruzione dei rivestimenti, banchi lignei ed inginocchiati del coro. Anche i nuovi lavori, contratto 15 giugno 1860, furono appaltati dalla Deputazione a Bortolo Marchioni. Il Collaudo e la liquidazione risalgono al 1862.
