Italo Marchioni

Ultima modifica 31 agosto 2024

Italo Marchioni, inventore del cono gelato (1868-1954)

Italo Marchioni (americanizzato in Marchiony) nacque a Peaio il 21 dicembre 1868 da Pietro Donamarta e Giovanna De Lorenzo. Nel 1890 emigrò negli Stati Uniti, come molti suoi compaesani; per i primi tempi visse in Pennsylvania dove a Philadelphia il 26 agosto 1893 sposò Elvira De Lorenzo di Pietro Svaldeigrandi e Giacoma De Lorenzo de Toffol da cui avrà i figli Lorenzo, Attilio ed Emilio.

Si spostò dunque a New York, dove, per mantenere la famiglia, dal 1895 produceva il gelato che andava a vendere a Wall Street. Offriva ai clienti il suo prodotto negli usuali bicchierini di vetro, ma erano poco igienici e decisamente antieconomici. Dopo aver provato con poco funzionali coni di carta, nel 1896 notò come la cialda fosse modellabile quando ancora calda e gli venne l’idea di un contenitore completamente edibile: nella cucina di casa sua aveva inventato il cono, ma sul momento non gli venne in mente di brevettare l’idea. Gli affari intanto andavano bene: ad Hoboken, nel 1902 aprì una gelateria da cui i suoi carretti ogni giorno partivano verso Manhattan (nel tempo arrivò ad averne fino a 45).

Il successo dei suoi coni era tale che, non potendo tener testa alle richieste, inventò anche una speciale macchina per la produzione in serie di coppette di cialda per la quale il 22 settembre 1903 presentò la domanda di brevetto ottenendolo il 15 dicembre di quello stesso anno.

Sembra che le conchiglie di cialda e i wafer di varie forme, usati per racchiudere il gelato, fossero stati ideati da Italo per venire incontro alle esigenze di quegli uomini d’affari di Manhattan, che non si sentivano a loro agio a leccare il gelato dal cono.

Nel 1904 con i suoi prodotti partecipò alla Fiera internazionale della Luisiana a Saint Louis ed ebbe uno straordinario successo, assieme al quale arrivarono anche le invidie dei concorrenti che sollevarono dei dubbi circa la paternità delle sue invenzioni costringendolo a lunghe battaglie legali.

Ai civici 219-225 di Grand Street di Hoboken, aprì intanto uno stabilimento che volle chiamare Sun Light Plant in cui produrre i suoi coni gelato e wafer.

Morta la prima moglie Elvira nel novembre del 1913, il 24 luglio 1915 sposò in seconde nozze a Manhattan un’altra compaesana, Francesca Marchioni, di Lorenzo de la Rodes e Vittoria Belfi, dalla quale ebbe altri quattro figli: Peter, Vincent, Jane e Mary Frances.

Un terribile incendio nel maggio del 1935 distrusse completamene il Sun Light Plant, nel 1938 decise di ritirarsi dall’attività, cedette il marchio alla ditta Schrafft’s e si trasferì a Cliffside Park. Quando morì nel 1954, all’età di 86 anni, anche il New York Times gli dedicò un articolo in cui lo celebrò come colui che “made ice cream cone”.

Nel 2003 il Comune di Vodo volle ricordalo e in occasione della prima Giornata Europea del gelato artigianale, con la partecipazione dell’Associazione Gelatieri del Veneto e Nord-Italia, organizzò una ex tempore durante la quale cui l’artista Diego Imperatore forgiò l’opera dedicata a Italo ora collocata a Peaio.


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