Eliodoro Giacin

Ultima modifica 20 agosto 2024

Eliodoro Giacin (1891-1982)

Eliodoro Pietro Tommaso Giacin nacque il 3 luglio 1891 in Slesia, a Breslavia - l’attuale polacca Wroclaw - da Giovanni Antonio dei Marche (1854-1936) e Giovanna De Lorenzo Maschesè. Il padre Giovanni in quello stesso 1891 aprì in città un caffè gelateria. L’esercizio commerciale prosperò e allo scoppio del secondo conflitto mondiale occupava quattro locali, era dotato di moderni macchinari per la produzione del gelato ed era molto noto in tutta Breslavia e provincia. La guerra spazzò via tutto.

Fra i molti figli della coppia (undici, di cui però cinque morti in tenera età), non tutti seguirono le orme paterne: Eliodoro studiò ingegneria meccanica avendo fin da giovane dimostrato una straordinaria propensione alle invenzioni di tipo tecnico, talento che, non a caso, applicò in massima parte del campo della gelateria.

Il suo primo brevetto risale al 1921: si tratta di una macchina per la conservazione del gelato alla frutta, seguito nel 1923 e nel 1927 da apparecchi refrigeranti. Nel 1938 brevettò un sistema di congelamento “per gelato a bastoncino” e nel 1939 riuscì ad ottenere brevetti per suoi particolari banconi di vendita per gelaterie. Anche dopo la guerra continuò a studiare innovazioni per il mondo del gelato: nel 1949 ideò un dispositivo per la produzione e la conservazione e nel 1951 una nuova macchina da produzione.

Seppe mettere presto a frutto le sue abilità: nel 1923 era "rappresentante generale per l'Italia e le colonie" di apparati refrigeranti per le ditte tedesca Temperator e Manetore; nel 1940 era direttore delle aziende metallurgiche Sickbert & Co. di Hersbruck; la Germania premiò il suo ingegno concedendogli quattro medaglie d’oro per meriti in campo industriale.


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